E’ quasi inverno.
Un vecchio lupo si avvicina al villaggio dove vivono gli animali.
Il lupo bussa alla porta.
“non aver paura gallina, lasciami scaldare al tuo caminetto e permettimi di preparare la mia zuppa di sasso.”
La gallina non sa che fare, non è tranquilla, ma è curiosa.
Decide di aprire la porta.
“Gallina, per favore, portami una tazza, qualcosa di eccessivo e tieni un sasso.”
[…]
“Nella mia zuppa metto sempre della diffidenza, dell’imbarazzo, della nostalgia e anche della canaglia.”
“io ci metto dell’aglio, mi piace che si risenta anche a distanza”
“io, nella mia zuppa ci metto sempre un cucchiaio di dolcezza”
“io, per provare, ci metto anche dell’aggressività e un pizzico di autorità”
“io ci metto calore e creatività”
Le due giornate passano in fretta.
Alcuni vengono altri vanno, altri ancora tornano.
Alcuni fuggono.
Altri faticano ma resistono.
[…]
Ci si tocca nel profondo.
Ovunque.
[…]
Il lupo serve tutti gli animali.
la cena dura fino a tardi, ognuno si serve ben tre volte.
[…]
Poi il lupo tira fuori dal sacco un coltello appuntito e …infilza il sasso:
“non è ancora cotto” dice. “Se permettete me lo riprendo per la cena di domani.”
I sassi di ciascuno prendono il sapore degli altri, ma non sono ancora cotti e possono essere usati per altre gustose zuppe.
Con altri tempi e altri sapori. Interessanti capovolte
[…]
“Vi ringrazio per questa bella serata.”
“Tornerai presto?” chiede l’oca?
Il lupo non risponde.
Ma non credo sia mai tornato.
Qui il pdf della restituzione zds per intero.