CON-TATTO Etereo: 2°edizione

Illustrazione tratta MAPPE DELLE MIE EMOZIONI B. Landmann, Edizioni Camelozampa, 2019.


Siamo liet* d’invitarvi alla seconda edizione del nostro CON-TATTO etereo, un percorso laboratoriale nell’etere sull’etere con il metodo della Ludopedagogia
CONTATTO ETEREO è un percorso perché si compone di un ciclo di 5 incontri

è on line, sulla piattaforma ZOOM anche se ci sembrerà di essere vicin*

è aperto a tutt* coloro che hanno curiosità e seppur scettic sull’uso della comunicazione virtuale hanno voglia di darsi un’altra possibilità, trasformarla in potenzialità, esplorarla

CONTATTO Etereo non è una formazione in Ludopedagogia

ma una sperimentazione attraverso il metodo


Le piattaforme di comunicazione durante la pandemia hanno rivestito un ruolo
fondamentale senza essere sempre riuscite a sopperire all’assenza della fisicità.
Vogliamo investigare le possibilità che utilizzare lo schermo offre a una pedagogia
che vuole essere umana e umanizzante.

Un percorso per tutt* coloro che costrett* all’uso del virtuale hanno voglia di sperimentare, avvicinarsi all’emozione, toccare il corpo, la pelle e il cuore attraverso lo schermo

5 incontri a partire dal 15 MARZO 2021
IL CALENDARIO: Lunedì 15, 22 e 29 marzo- Mercoledì 7 Aprile e Lunedì 12 aprile

dalle 17:30 alle 19:30

Facilitato da Associazione Liscìa e Ariel Castelo- Fondatore Ludopedagogia

Iscrizioni fino al 11 marzo con mail lisciaportamivia@gmail.com
Costo 50 Euro per 5 incontri con possibilità di Gioco sospeso*



*Cos’è il Gioco sospeso?

Come il caffè sospeso è un’offerta libera che permette di donare la possibilità di partecipare a questo momento di piacere a una persona sconosciuta che così può pagare meno o non pagare.

Giochi Innocenti Giochi Terribili: presentazione on line 6 gennaio 2021

Il tuo gioco, qual è????

“Giocare è appropriarsi di un territorio e trasformarlo in campo di gioco. Si gioca sempre ritagliando uno spazio nella mappa del mondo e mettendocisi dentro. Possiamo disegnarla sul terreno, come la “campana” o il campo da calcio, stenderla sopra il tavolo oppure immaginarla. L’ambito definito che protegge i giocatori o anche solo la piccola zona della scacchiera rappresentano tutto il mondo. Mentre giochiamo siamo in salvo: dalla deriva, dal non-senso, dal vuoto. Il resto, mentre si gioca, non esiste” .

Estratto dal capitolo “Le macchine magiche” del libro “Giochi innocenti, giochi terribili” di Graciela Scheines ed. PiGreco, 2019.

Se vuoi leggere di più del meraviglioso mondo del Gioco analizzato, ispezionato, scomposto da Graciela Scheines trovi il libro qui

Se vuoi permetterti di giocare seguici sulle nostre pagine social fb Liscìa IG lisciaconlaccento

Se vuoi parlare con noi del libro partecipa o collegati alle presentazioni on line. La prossima è prevista il 6 gennaio, alle 18:00! avremo fantastic*ospiti!!!

#giochiinnocentigiochiterribili

#lisciaportamivia

#gioco#

liscìa

#espirituguerrero

#edizionipigreco

Crowdfunding Giochi Innocenti Giochi Terribili

Rullo di tamburi!!!!

Con edizioni PIGRECo il primo libro tradotto del nostro patrimonio ludopedagogico!!

sta arrivando in Italia e in Italiano Giochi Innocenti Giochi Terribili di Graciela Scheines, un libro imperdibile dal sapore di un laboratorio.

ma abbiamo bisogno di sostegno!

Dobbiamo acquistare le prime copie e sostenere economicamente la pubblicazione e alcune follie correlate!

Prenotate in anteprima sulla fiducia, o donate, o venote a giocare al prossimo laboratorio!

diffondete!

presto maggiori informazioni!

ringraziamo Antonio Catalano per averci regalato la copertina!

qui di seguito il link alla campagna

https://giochiinnocentigiochiterribili.starteed.eu/

Page0001

TIK Uno spazio e una sperimentazione per ridefinire sociale e politico nell’ambito della migrazione

TIK nasce dal desiderio di creare uno spazio collettivo per immaginare e modificare la prospettiva politica dell’approccio alla migrazione attraverso la generazione di nuove forme di relazione e resistenza. Una sfida che vogliamo provare a percorrere attraverso la sperimentazione di una metodologia di intervento politico nata in Uruguay ai tempi della dittatura militare: la ludopedagogia. Desideriamo creare nuove forme di vincolo fondate sul diritto e sulla necessità di esserci, di vivere, di appartenere, di costruire insieme attraverso la pratica quotidiana e collettiva dello sconfinamento.
Cosa significa accogliere in un momento in cui le persone vengono respinte e ricacciate nei luoghi da dove provengono? Cosa significa creare ponti quando si alzano muri?
TIK non sarà un corso di formazione, non sarà un’assemblea ma una pratica politica rivolta a persone migranti, operator*, avvocat*, mediatrici/ori culturali, insegnanti di lingua italiana, attivist* e tutti coloro che si sentono parte di questo percorso.
tikimagine
Il percorso sarà facilitato da Ariel Castelo attraverso il metodo della Ludopedagogia
La Ludopedagogia è un metodo che nasce in Uruguay durante la dittatura e che scopre nel Gioco un eccezionale veicolo di promozione della partecipazione e della definizione politica in opposizione alla disumanizzazione e al terrore del regime militare. Da trent’anni crea spazi collettivi di sperimentazione dove incontrarsi con la realtà che si intende trasformare per sperimentare forme di essere, di stare e di fare. Il Gioco diventa azione poetica e politica di conoscenza e crea le condizioni per rendere possibile ciò che si impone come non possibile.
Giocare per conoscere, conoscere per trasformare

Costo: 80 Euro (60 Euro per chi prenota entro il 15 maggio) per iscriversi basta mandare una mail a lisciaportamivia@yahoo.it o chiamare Cristina al 3470559928. Trattandosi di un percorso è necessario poter partecipare a tutte e tre le giornate

IL DIRITTO DI COPIARE

Questo testo, ed in particolare il suo titolo, è una provocazione e allo stesso tempo un invito a pensare in maniera differente; è un modo di chiamare in causa una concezione culturale ed etica relazionata alla costruzione del senso e dell’associarsi; è porre al bando il postulato che “copiare è sbagliato” permettendo così di entrare nella logica del dubbio in cui si soffermano particolarmente gli adolescenti allo scopo di assumere un altro punto di vista, un’altra prospettiva che abiliti un cammino nuovo da poter percorrere.

Non si tratta di consentire “la qualunque” né di conciliare il giusto con l’errato.

Si tratta di porre l’attenzione, senza demonizzazioni, ad una pratica (e non ad un atteggiamento verso la vita) permettendo la possibilità di scrollare e quindi liberare la stessa da ogni risvolto negativo e tossico che gli sia stato attribuito storicamente e culturalmente affinché possa rimanere una azione che non sia considerata né come indebita né come sanzionabile ma al contrario come una strategia di apprendimento e risoluzione.

Si tratta di cogliere “nel copiare” la possibilità della sinergia, dell’incontro di visioni, della coincidenza delle opinioni, della ripetizione dell’idea riformulata, del comportamento, del sentimento, della proposta che emerge e brilla come nuova. Poiché, in fondo, non può che apparire nuova se la guardiamo dalla prospettiva della creatività individuale anche quando esisteva già.

La copia può essere, infatti, un punto di partenza per l’ispirazione o l’apprendimento e non solo un modo di ottenere vantaggi e benefici senza impegno o disimpegno proprio. Può essere un impulso a rompere inerzie paralizzanti, un dare valore ad un altro punto di vista, un posizionamento di disobbedienza, di ribellione, di ricerca e costruzione sociale ed educativa.

Il copiare è demolire un mito ed una paura socialmente imposta e religiosamente rispettata. Non esiste una copia pura poiché c’è sempre un’aggiunta tangibile o intangibile di colui che copia e, se lo rendiamo visibile e cosciente, magari, riusciremo a riscattare il valore positivo sia dell’atto di “appropriazione” dello stesso sia del suo cambiamento attraverso ciò che ha aggiunto o modificato per utilizzarlo.

Possiamo anche noi copiare qualcosa di ciò che succede nel Gioco per trasferirlo a ciò che accade quando si produce l’incontro educativo tra educando ed educatore.

Gennaio 2016 – Prof. Ariel Castelo – Direttore del Centro La Mancha – Montevideo, Uruguay

Zuppa di Sasso: una restituzione

E’ quasi inverno.

Un vecchio lupo si avvicina al villaggio dove vivono gli animali.

Il lupo bussa alla porta.

_DSC0102

“non aver paura gallina, lasciami scaldare al tuo caminetto e permettimi di preparare la mia zuppa di sasso.”

_DSC0100

La gallina non sa che fare, non è tranquilla, ma è curiosa.

Decide di aprire la porta.

_DSC0476

 

“Gallina, per favore, portami una tazza, qualcosa di eccessivo e tieni un sasso.”

[…]

“Nella mia zuppa metto sempre della diffidenza, dell’imbarazzo, della nostalgia e anche della canaglia.”

_DSC0339

“io ci metto dell’aglio, mi piace che si risenta anche a distanza”

_DSC0149

“io, nella mia zuppa ci metto sempre un cucchiaio di dolcezza”

“io, per provare, ci metto anche dell’aggressività e un pizzico di autorità”

_DSC0316

“io ci metto calore e creatività”

_DSC0156

Le due giornate passano in fretta.

_DSC0468

Alcuni vengono altri vanno, altri ancora tornano.

Alcuni fuggono.

Altri faticano ma resistono.

[…]

Ci si tocca nel profondo.

Ovunque.

[…]

Il lupo serve tutti gli animali.

la cena dura fino a tardi, ognuno si serve ben tre volte.

[…]

Poi il lupo tira fuori dal sacco un coltello appuntito e …infilza il sasso:

“non è ancora cotto” dice. “Se permettete me lo riprendo per la cena di domani.”

_DSC0307

I sassi di ciascuno prendono il sapore degli altri, ma non sono ancora cotti e possono essere usati per altre gustose zuppe.

Con altri tempi e altri sapori. Interessanti capovolte

[…]

“Vi ringrazio per questa bella serata.”

“Tornerai presto?” chiede l’oca?

Il lupo non risponde.

Ma non credo sia mai tornato.

_DSC0469

Qui il pdf della restituzione zds per intero.